[File] 08/12/97 ore 14.44 142K Piero
Guida
all’ascolto del concerto del coro da camera del CIMA
programma dicembre
1997 – gennaio 1998
Dietrich Buxtehude
(1637-1707)
Cantata “Das
neugebor’ne Kindelein”
Questa
cantata di Buxtehude1
ha un carattere nettamente natalizio sia per il testo sia per lo
stile musicale. Molto
semplice, molto cantabile, quasi
infantile, mostra però allo stesso tempo anche molta
raffinatezza compositiva. La divisione in tempi che sotto proponiamo
è del tutto arbitraria, perché in realtà il
brano si sviluppa senza vera soluzione di continuità. Ogni
tanto cambia il tempo o il ritmo, e questo consente di distinguere
certe articolazioni.
1. tempo: vivace
Testo:
Das neugeborne Kindelein,
Das herzeliebe Jesulein
Bringt abermal ein neues Jahr
Der auserwhlten
Christenschar
Des freuen sich die Engelein,
Traduzione
Il bambinello appena nato,
Il piccolo Gesù, amato di
cuore,
Porta un nuovo anno
Alla schiera eletta dei Cristiani.
Se ne rallegrano gli angeli,
Commento
Dopo una
breve introduzione orchestrale (il tempo è ‘vivace’),
che propone il motivo semplice e gioioso che caratterizza tutta la
cantata, il coro intona la melodia spigliata già anticipata
dagli strumenti. L’andamento è prevalentemente
omofonico2
con qualche vocalizzo distribuito tra le diverse parti. Dopo un
interludio orchestrale che riprende la melodia iniziale, i soprani
introducono una nuova sezione in cui le voci appaiono un po’
più sfalsate, con un po’ più di polifonia. Senza
soluzione di continuità questa sezione si lega alla parte
seguente (“allegro”).
2.
tempo: allegro
Testo:
… Die gerne um und bei uns
sein.
Und singen in den Lften
frei,
Dass Gott mit uns vershnet
sei.
Traduzione
… che volentieri stanno
intorno a noi e vicino a noi.
E cantano liberamente nell’aria,
Che Dio si è riconciliato
con noi.
Commento
Questa sezione comincia
con note dai valori lunghi e poi lascia ampio spazio a vocalizzi più
ampi e sfarfalleggianti di tutte le voci sulla significativa parola
“singen” (“cantare”), perché il canto
deve essere libero, fantasioso. Le voci si distinguono di più
l’una dall’altra e c’è anche qualche ‘solo’
dei bassi. Ma poi i soprani anticipano le altre voci sulle parole
“dass Gott” ( “che Dio”) portando tutti
verso una conclusione omofonica di questa sezione. Dopo poche battute
dell’orchestra, senza soluzione di continuità, si passa
al brano successivo.
3.
tempo: adagio
Testo:
Ist Gott vershnt
und unser Freund,
Traduzione
Se Dio è riconciliato con
noi ed è nostro amico
Commento
Si tratta di sole 6 battute con cui si
ribadisce solennemente quello che si era già detto prima.
4.
tempo: vivace
Testo:
Ist Gott vershnt
und unser Freund,
Was kann uns tun der arge Feind?
Trotz Teufel, trotz Welt und
Hllenpfort
Das Jesulein ist unser Hort.
Es bringt das rechte Jubeljahr
Was trauern wir dann immerdar?
Frisch auf, es ist jetzt singens
Zeit,
Das Jesulein wendt alles Leid.
Traduzione
Se Dio è riconciliato con
noi ed è nostro amico,
Che ci può fare il terribile
nemico?
Malgrado il diavolo, malgrado il
mondo e le porte dell’inferno
Il piccolo Gesù è il
nostro rifugio.
Egli ci porta l’anno di
giubilo.
Perché allora dovremmo
essere tristi?
Su, su, ora è tempo di
cantare,
Il piccolo Gesù caccia tutti
i mali.
Commento
Dopo una brevissima
introduzione orchestrale simile a quella iniziale, quanto prima era
stato detto con solennità viene ora ribadito in modo festoso.
Sulle parole “trotz” (“nonostante”) abbiamo
un vivace gioco di proposta e risposta tra soprani e altre voci, a
cui segue una parte di nuovo omofonica, intervallata da brevi
commenti orchestrali. Una sezione orchestrale un po’ più
lunga prepara la sezione conclusiva in tempo ternario, introdotta dai
bassi sulle parole “Es bringt das rechte Jubeljahr”
(“egli ci porta l’anno di giubilo”). Anche qui le
parti omofoniche sono alternate a un botta e risposta tra le diverse
voci su parole che esprimono la reciproca esortazione a svegliarsi:
“frisch auf” (letteralmente: “freschi, su!”,
cioè: “alziamoci, svegliamoci!”). Il tono si fa
affettuoso quando il coro ripete le parole “das Jesulein”
(“il piccolo Gesù”) e dopo un gioco di alternanza
tra momenti omofonici e botta e risposta su “frisch auf”
si arriva rapidamente alla conclusione.
* * *
Johann Sebastian Bach
(1685-1750)
Mottetto “Jesu, meine Freude”, BWV 227
1
Dietrich Buxtehude e un compositore tedesco del nord, di origini
danesi o svedesi (di qui lo strano cognome) è vissuto dal
1637 al 1707. Lavorò soprattutto a Lubecca. Famoso
soprattutto come organista, ha composto anche molta musica vocale.
Bach lo ammirò moltissimo e andò appositamente a
Lubecca per ascoltarlo. In un certo senso può essere
considerato il precedente settentrionale di Bach, mentre Pachelbel è
il suo precedente meridionale (parliamoi qui del sud della
Germania).
2
Si parla di stile ‘omofonico’ quando le diverse voci
procedono con lo stesso ritmo e pronunciando lo stesso testo.
‘Polifonico’ è invece lo stile dei brani in cui
diversi ritmi e testi diversi si intrecciano.
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