Guida all’ascoltodel concerto del coro da camera del CIMA
programma dicembre 1997 – gennaio 1998
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Dietrich Buxtehude (1637-1707)
Cantata “Das neugebor’ne Kindelein”
Questa cantata di Buxtehude1 ha un carattere nettamente natalizio sia per il testo che per lo stile musicale. Molto
semplice, molto cantabile, quasi infantile, mostra però allo stesso tempo anche molta raffinatezza compositiva. La divisione in tempi che sotto proponiamo è del tutto arbitraria, perché in realtà il brano si sviluppa senza vera soluzione di continuità. Solo che ogni tanto cambia il tempo o il ritmo, e questo consente di distinguere certe articolazioni.
1. tempo: vivace
Un’introduzione orchestrale propone il motivo semplice e gioioso che caratterizza tutta la cantata. Il coro interviene all’inizio in uno stile omofonico2, che in un secondo momento concede qualcosa alla polifonia.
Testo:
Das neugeborne Kindelein,
Das herzeliebe Jesulein
Bringt abermal ein neues Jahr
Der auserwhlten Christenschar
Des freuen sich die Engelein,
Traduzione
Il bambinello appena nato,
Il piccolo Gesù, amato di cuore,
Porta un nuovo anno
Alla schiera eletta dei Cristiani.
Se ne rallegrano gli angeli,
Commento
Dopo una breve introduzione orchestrale (il tempo è ‘vivace’), il coro intona la melodia spigliata già anticipata dagli strumenti. L’andamento è prevalentemente omofonico con qualche vocalizzo distribuito tra le diverse parti. Dopo un interludio orchestrale che riprende la melodia iniziale, i soprani introducono una nuova sezione in cui le voci appaiono un po’ più sfalsate, con un po’ più di polifonia. Senza soluzione di continuità questa sezione si lega alla parte seguente (“allegro”).
(1) Dietrich Buxtehude e un compositore tedesco del nord, di origini danesi o svedesi (di qui lo strano cognome) è vissuto dal 1637 al 1707. Lavorò soprattutto a Lubecca. Famoso soprattutto come organista, ha composto anche molta musica vocale. Bach lo ammirò moltissimo e andò appositamente a Lubecca per ascoltarlo. In un certo senso può essere considerato il precedente settentrionale di Bach, mentre Pachelbel è il suo precedente meridionale (parliamoi qui del sud della Germania). (2)Si parla di stile ‘omofonico’ quando le diverse voci procedono con lo stesso ritmo contemporaneamente e pronunciando lo stesso testo. ‘Polifonico’ è lo stile dei brani in cui, invece, ritmi diversi e testi diversi si intrecciano.
2. tempo: allegro
Testo:
… Die gerne um und bei uns sein.
Und singen in den Lften frei,
Dass Gott mit uns vershnet sei.
Traduzione
… che volentieri stanno intorno a noi e vicino a noi.
E cantano liberamente nell’aria,
Che Dio si è riconciliato con noi.
Commento
Questa sezione comincia con note dai valori lunghi e poi lascia ampio spazio a vocalizzi più ampi e sfarfalleggianti di tutte le voci sulla significativa parola “singen” (“cantare”), perché il canto deve essere libero, fantasioso. Le voci si distinguono di più l’una dall’altra e c’è anche qualche ‘solo’ dei bassi. Ma poi i soprani anticipano le altre voci sulle parole “dass Gott” ( “che Dio”) portando tutti verso una conclusione omofonica di questa sezione. Dopo poche battute dell’orchestra, senza soluzione di continuità, si passa al brano successivo.
3. tempo: adagio
Testo:
Ist Gott vershnt und unser Freund,
Traduzione
Se Dio è riconciliato con noi ed è nostro amico
Commento
Si tratta di sole 6 battute con cui si ribadisce solennemente quello che si era già detto prima.
4. tempo: vivace
Testo:
Ist Gott vershnt und unser Freund,
Was kann uns tun der arge Feind?
Trotz Teufel, trotz Welt und Hllenpfort
Das Jesulein ist unser Hort.
Es bringt das rechte Jubeljahr
Was trauern wir dann immerdar?
Frisch auf, es ist jetzt singens Zeit,
Das Jesulein wendt alles Leid.
Traduzione
Se Dio è riconciliato con noi ed è nostro amico,
Che ci può fare il terribile nemico?
Malgrado il diavolo, malgrado il mondo e le porte dell’inferno
Il piccolo Gesù è il nostro rifugio.
Egli ci porta l’anno di giubilo.
Perché allora dovremmo essere tristi?
Su, su, ora è tempo di cantare,
Il piccolo Gesù caccia tutti i mali.
Commento
Dopo una brevissima introduzione orchestrale simile a quella iniziale, quanto prima era stato detto con solennità viene ora ribadito in modo festoso. Sulle parole “trotz” (“nonostante”) abbiamo un vivace gioco di proposta e risposta tra soprani e altre voci, a cui segue una parte di nuovo omofonica, intervallata da brevi commenti orchestrali. Una sezione orchestrale un po’ più lunga prepara la sezione conclusiva in tempo ternario, introdotta dai bassi sulle parole “Es bringt das rechte Jubeljahr” (“egli ci porta l’anno di giubilo”). Anche qui le parti omofoniche sono alternate a un botta e risposta tra le diverse voci su parole che esprimono la reciproca esortazione a svegliarsi: “frisch auf” (letteralmente: “freschi, su!”, cioè: “alziamoci, svegliamoci!”). Il tono si fa affettuoso quando il coro ripete le parole “das Jesulein” (“il piccolo Geù”) e dopo un gioco di alternanza tra momenti omofonici e botta e risposta su “frisch auf” si arriva rapidamente alla conclusione.
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Johann Sebastian Bach (1685-1750)
Mottetto “Jesu, meine Freude”, BWV 227
“Jesu, meine Freude” è il terzo di una serie di 6 mottetti3 composti da Bach in diversi periodi – negli anni ’20 del XVIII secolo - in occasione delle prediche tenute nella chiesa di S. Nikolaus, a Lipsia. Secondo quanto dice Philippe Herreweghe nell’opuscoletto introduttivo al compact disc con i Mottetti di Bach da lui stesso diretti, “i mottetti di J. S. Bach sono tra le opere più compiute e costituiscono un vertice assoluto della polifonia occidentale; ci si può quindi domandare perché queste pagine restino così poco conosciute” E la risposta che si dà è che la cose si spiega da un lato perché “semplicemente il pubblico ha raramente l’occasione di ascoltarli in concerto” e poi perché “l’approccio con cui vengono affrontati li rende opachi, indigesti”.
Il mottetto “Jesu meine Freude” che eseguiremo è il più lungo ed il più complesso di questa serie di 6 mottetti. Il testo è composto da estratti di un cantico di Johann Franck (per quanto riguarda i numeri dispari: 1, 3, 5, 7, 9, 11) e di un’epistola di S. Paolo ai Romani per quanto riguarda i numeri pari (2, 4, 6, 8, 10): abbiamo così due cicli che si intercalano. Scrive in proposito Herreweghe: “I due cicli hanno una tematica differente e complementare. Il primo rappresenta l’addio del corpo alla terra, il secondo esorta l’anima a involarsi verso il suo Dio. Ed è così che noi troviamo, al centro di tutta l’opera, il testo: “Ma voi non siate carnali, bensì spirituali” che ne riassume tutto il pensiero, e a cui Bach ha dato la forma di una fuga, simbolo dell’immateriale nel suo scrigno omofono:”
1. Corale: Jesu, meine Freude
Testo:
Jesu, meine Freude, meines Herzens Weide, Jesu, meine Zier,
ach wie lang, ach lange ist dem Herzen bange, und verlangt nach dir!
Gottes Lamm, mein Brutigam, ausser dir soll mir auf Erden nichts sonst Liebers werden.
Traduzione
Gesù, mia gioia, pascolo del mio cuore, Gesù, mio ornamento,
da quanto tempo il mio cuore è in angoscia e anela a te!
Agnello di Dio, mio sposo, al di fuori di te nulla sulla Terra deve essermi più caro.
Commento
Il corale che dà il titolo a tutto il mottetto è uno dei più conosciuti di Bach ed ha una forma del tutto corrispondente al modello di questo genere: la melodia è affidata ai soprani; la linea melodica viene leggermente movimentata mediante un moderato ricorso a crome nelle diverse parti, ma meno in quella dei soprani. Il tema apparirà poi in diverse trasformazioni nel resto del mottetto.
2. Versus: Poco adagio: “Es ist nun nichts”
Testo:
Es ist nun nichts Verdammliches an denen, die in Christo Jesu sind, die nicht nach dem Fleische wandeln, sondern nach dem Geist (Romani, 8, 1)
Traduzione
Nessuna condanna vi è dunque ora per coloro che sono in Gesù Cristo, che si muovono non secondo la carne, ma secondo lo spirito. (Romani, 8, 1) 4
Commento
In contrasto con la tranquillità del corale, abbiamo ora qualche effetto drammatico. La parola “nichts” (“nulla”) viene pronunciata ora forte, ora piano, e messa in evidenza da opportune pause. Poi, sulle parole “die nicht nach dem Fleische wandeln” – “coloro che si muovono non secondo la carne”, c’è un breve fugato, caratterizzato dall’insistito ricorso alle sincopi. Alla fine di questo episodio ritorna il gioco di ‘piano’ e ‘forte’ sulla parola ‘nichts’. Subito dopo ecco un nuovo fugato sulle parole iniziali del brano e poi una ripresa del fugato precedente che conclude il brano.
(3) Per ‘mottetto’ o ‘motetto’ si intende una composizione corale a cappella (cioè senza orchestra) di soggetto sacro, la cui nascita si colloca all’inizio del XIII secolo. Bach ha un posto importante nella storia di questo genere, che egli “tratta con la massima libertà testuale, musicale e ritmica” (“Nuovo dizionario Ricordi della musica e dei musicisti”, Milano, 1976, p. 452).(*) Per i brani tratti dall’Epistola ai Romani di S. Paolo, riporto la traduzione della Bibbia concordata (Milano, Mondadori, 1982, vo. III, pp. 389-390).
3. Corale: “Unter deinen Schirmen”
Testo:
Unter deinen Schirmen bin ich vor den Strmen aller Feinde frei.
Lass den Satan wittern, lass den Feind erbittern, mir steht Jesus bei.
Ob es itzt gleich kracht und blitzt, ob gleich Snd und Hlle schrecken: Jesus will mich decken.
Traduzione
Sotto il tuo ombrello sono al riparo dalle tempeste scatenate da tutti i nemici,
Lascia che Satana si agiti, lascia che il nemico si amareggi, Gesù mi assiste!
Anche se ora tuona e lampeggia, anche se il peccato e l’inferno spargono il terrore: Gesù mi proteggerà.
Commento
Il corale iniziale viene riproposto in forma perfettamente identica nella parte dei soprani, mentre le parti delle altre voci presentano delle varianti soprattutto ritmiche.
4. Andante: “Denn das Gesetz”
Testo:
Denn das Gesetz des Geistes, der da lebendig machet in Christo Jesu, hat mich frei gemacht von dem Gesetz der Snde und des Todes. (Romani, 8, 2)
Traduzione
Perché la legge dello spirito della vita in Cristo Gesù mi ha affrancato dalla legge del peccato e della morte. (Romani, 8, 2)
Commento
Ecco una specie di intermezzo affidato ad una parte solo delle voci coinvolte: un trio di soprani primi, soprani secondi e contralti, di notevole complessità polifonica. Le due voci più alte hanno un andamento quasi parallelo, mentre i contralti si distinguono maggiormente e fanno un po’ da ‘bassi’
5. Versus 3: L’istesso tempo: “Trotz den alten Drachen”
Testo:
Trotz dem alten Drachen, trotz des Todes Rachen, Trotz der Furcht dazu!
Tobe, Welt, und springe, ich steh hier und singe in gar sichrer Ruh
Gottes Macht hlt mich in Acht; Erd und Abgrund muss verstummen, ob sie noch so brummen.
Traduzione
Nonostante il vecchio dragone, nonostante la vendetta della morte, nonostante la paura per queste cose!
Scatenati, mondo, e scoppia, io resto qui e canto in sicura tranquillità.
La potenza di Dio mi protegge, la terra e l’abbisso debbono ammutolire, anche se continuano a rombare..
Commento
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6. Allegro non tanto (Fuga): “Ihr aber seid nicht fleischlich”
Testo:
Ihr aber seid nicht fleischlich, sondern geistlich, so anders Gottes Geist in euch wohnet. Wer aber Christi Geist nicht hat, der ist nicht sein. (Romani, 8, 9)
Traduzione
Ma voi non siete nella carne ma nello spirito, se veramente lo spirito di Dio abita in voi. Se uno non ha lo spirito di Cristo, costui non appartiene a lui. (Romani, 8, 9)
Commento
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7. Corale: “Weg mit allen Schtzen”
Testo:
Weg mit allen Schtzen! Du bist mein Ergtzen, Jesu meine Lust!
Weg ihr etlen Ehren, ich mag euch nicht hren, bleibt mir unbewusst!
Elend , Not, Kreuz, Schmach und Tod soll mich, ob ich viel muss leiden, nicht von Jesu scheiden.
Traduzione
Via tutti i tesori! Tu sei il mio diletto, Gesù, tu sei la mia gioia.
Via, vani onori, non vi voglio sentire, restatemi sconosciuti!
Né la miseria, né il bisogno, né la croce, l’umiliazione o la morte, per quanto debba soffrire, mi separeranno da
Gesù.
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8. Andante: “So aber Christus in Euch ist”
Testo:
So aber Christus in euch ist, so ist der Leib zwar tot um der Snde willen; der Geist aber ist das Leben um der Gerechtigkeit willen. (Romani, 8, 10)
Traduzione
Se poi Cristo è in voi, il corpo, certo, è morto a cagione del peccato; ma lo spirito è vita a cagione della giustizia (Romani, 8, 10)
Commento
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9. Corale (per soprani I, soprani II, contralti e tenori)
Allegretto: “Gute Nacht, o Wesen”
Testo:
Gute Nacht, o Wesen, das die Welt erlesen, mir gefllst du nicht!
Gute Nacht, ihr Snden, bleibt weit dahinten, kommt nicht mehr ans Licht!
Gute Nacht, du Stolz und Pracht! Dir sei ganz, du Lasterleben, guteNacht gegeben.
Traduzione
Buona notte, o essere che hai scelto il mondo, tu non mi piaci!
Buona notte, o peccati, rimanete lontani, non venite più alla luce!
Buona notte, o superbia, o lusso! A te, vita di depravazione, sia data la buona notte.
Commento
E’ un brano molto strano, e ambiguo. Per la presenza ripetuta di parole come “gute Nacht” (buona notte”), sembrerebbe una specie di ninna nanna. Ma in realtà non c’è l’atto dell’addormentare con affetto un bambino piccolo. Il termine ‘buona notte’ è sarcastico. Con esso si ripudia il male. Insomma la notte viene chiamata ‘buon’ solo ironicamente. Tuttavia la trattazione musicale del brano guarda alla superficie e non a ciò che c’è sotto. Bach sembra ignorare il contenuto esorcizzante e prendere sul serio l’apparenza di ninna-nanna (a meno che sotto ci sia qualcosa di più sottile, e cioè che abbia voluto completare l’ironia del testo con una parallela ironia dello stile musicale).
10. Versus II : Poco adagio: “So nun der Geist”
Testo:
So nun der Geist des, der Jesum von den Toten auferwecket hat, in euch wohnet, so wird auch derselbige, der Christum von den Toten auferwecket hat, eure sterbliche Leiber lebendig machen, um des willen, dass sein Geist in euch wohnet (Romani, 8, 11)
Traduzione
E se lo spirito di colui che ha risuscitato Gesù Cristo dai morti abita in voi, colui che ha risuscitato dai morti Gesù Cristo darà vita anche ai vostri copri mortali, per mezzo del suo spirito che abita in voi. (Romani, 8, 11)
Commento
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11. Corale: “Weicht, ihr Trauergeister”
Testo:
Weicht, ihr Trauergeister, denn mein Freudenmeister, Jesus, tritt herein.
Denen, die Gott lieben, muss auch ihr Betrben lauter Zucker sein.
Duld ich schon hier Spott und Hohn, dennoch bleibst du auch im Leide, Jesu, meine Freude.
Traduzione
Allontanatevi, o spiriti tristi, poiché sta entrando Gesù, il mio maestro di gioia.
Per coloro che amano Dio anche l’afflizione dev’essere dolce come lo zucchero.
Se già ora sopporto scherno e derisione, tuttavia anche nella sofferenza, o Gesù, tu resti la mia gioia.
Commento
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