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martedì 24 gennaio 2012

programma dicembre 1997 – gennaio 1998

[File] 08/12/97 ore 14.44 142K Piero 
Guida all’ascolto
Guida all’ascolto del concerto del coro da camera del CIMA
programma dicembre 1997 – gennaio 1998

Dietrich Buxtehude (1637-1707)
Cantata “Das neugebor’ne Kindelein”

Questa cantata di Buxtehude1 ha un carattere nettamente natalizio sia per il testo sia per lo stile musicale. Molto
semplice, molto cantabile, quasi infantile, mostra però allo stesso tempo anche molta raffinatezza compositiva. La divisione in tempi che sotto proponiamo è del tutto arbitraria, perché in realtà il brano si sviluppa senza vera soluzione di continuità. Ogni tanto cambia il tempo o il ritmo, e questo consente di distinguere certe articolazioni.

1. tempo: vivace

Testo:
Das neugeborne Kindelein,
Das herzeliebe Jesulein
Bringt abermal ein neues Jahr
Der auserwhlten Christenschar

Des freuen sich die Engelein,

Traduzione
Il bambinello appena nato,
Il piccolo Gesù, amato di cuore,
Porta un nuovo anno
Alla schiera eletta dei Cristiani.

Se ne rallegrano gli angeli,

Commento

Dopo una breve introduzione orchestrale (il tempo è ‘vivace’), che propone il motivo semplice e gioioso che caratterizza tutta la cantata, il coro intona la melodia spigliata già anticipata dagli strumenti. L’andamento è prevalentemente omofonico2 con qualche vocalizzo distribuito tra le diverse parti. Dopo un interludio orchestrale che riprende la melodia iniziale, i soprani introducono una nuova sezione in cui le voci appaiono un po’ più sfalsate, con un po’ più di polifonia. Senza soluzione di continuità questa sezione si lega alla parte seguente (“allegro”).

2. tempo: allegro

Testo:
… Die gerne um und bei uns sein.
Und singen in den Lften frei,
Dass Gott mit uns vershnet sei.



Traduzione
… che volentieri stanno intorno a noi e vicino a noi.
E cantano liberamente nell’aria,
Che Dio si è riconciliato con noi.

Commento

Questa sezione comincia con note dai valori lunghi e poi lascia ampio spazio a vocalizzi più ampi e sfarfalleggianti di tutte le voci sulla significativa parola “singen” (“cantare”), perché il canto deve essere libero, fantasioso. Le voci si distinguono di più l’una dall’altra e c’è anche qualche ‘solo’ dei bassi. Ma poi i soprani anticipano le altre voci sulle parole “dass Gott” ( “che Dio”) portando tutti verso una conclusione omofonica di questa sezione. Dopo poche battute dell’orchestra, senza soluzione di continuità, si passa al brano successivo.

3. tempo: adagio

Testo:
Ist Gott vershnt und unser Freund,

Traduzione
Se Dio è riconciliato con noi ed è nostro amico

Commento

Si tratta di sole 6 battute con cui si ribadisce solennemente quello che si era già detto prima.

4. tempo: vivace

Testo:
Ist Gott vershnt und unser Freund,
Was kann uns tun der arge Feind?
Trotz Teufel, trotz Welt und Hllenpfort
Das Jesulein ist unser Hort.
Es bringt das rechte Jubeljahr
Was trauern wir dann immerdar?
Frisch auf, es ist jetzt singens Zeit,
Das Jesulein wendt alles Leid.

Traduzione
Se Dio è riconciliato con noi ed è nostro amico,
Che ci può fare il terribile nemico?
Malgrado il diavolo, malgrado il mondo e le porte dell’inferno
Il piccolo Gesù è il nostro rifugio.

Egli ci porta l’anno di giubilo.
Perché allora dovremmo essere tristi?
Su, su, ora è tempo di cantare,
Il piccolo Gesù caccia tutti i mali.

Commento

Dopo una brevissima introduzione orchestrale simile a quella iniziale, quanto prima era stato detto con solennità viene ora ribadito in modo festoso. Sulle parole “trotz” (“nonostante”) abbiamo un vivace gioco di proposta e risposta tra soprani e altre voci, a cui segue una parte di nuovo omofonica, intervallata da brevi commenti orchestrali. Una sezione orchestrale un po’ più lunga prepara la sezione conclusiva in tempo ternario, introdotta dai bassi sulle parole “Es bringt das rechte Jubeljahr” (“egli ci porta l’anno di giubilo”). Anche qui le parti omofoniche sono alternate a un botta e risposta tra le diverse voci su parole che esprimono la reciproca esortazione a svegliarsi: “frisch auf” (letteralmente: “freschi, su!”, cioè: “alziamoci, svegliamoci!”). Il tono si fa affettuoso quando il coro ripete le parole “das Jesulein” (“il piccolo Gesù”) e dopo un gioco di alternanza tra momenti omofonici e botta e risposta su “frisch auf” si arriva rapidamente alla conclusione.

* * *
Johann Sebastian Bach (1685-1750)

Mottetto “Jesu, meine Freude”, BWV 227

 

1 Dietrich Buxtehude e un compositore tedesco del nord, di origini danesi o svedesi (di qui lo strano cognome) è vissuto dal 1637 al 1707. Lavorò soprattutto a Lubecca. Famoso soprattutto come organista, ha composto anche molta musica vocale. Bach lo ammirò moltissimo e andò appositamente a Lubecca per ascoltarlo. In un certo senso può essere considerato il precedente settentrionale di Bach, mentre Pachelbel è il suo precedente meridionale (parliamoi qui del sud della Germania).
2 Si parla di stile ‘omofonico’ quando le diverse voci procedono con lo stesso ritmo e pronunciando lo stesso testo. ‘Polifonico’ è invece lo stile dei brani in cui diversi ritmi e testi diversi si intrecciano.

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